Doppio evento, il primo organizzato dagli ambientalisti e il secondo dal movimento “No Base”. Il resoconto della giornata di proteste
PISA — Il 15 novembre è stata una data importante per il fronte dei “no” alla Base nel Parco di San Rossore Massaciuccoli con due eventi d’eccezione.
In primo luogo vi è stata enorme partecipazione alla Leopolda per dire no alla base e per discutere del futuro del parco e delle conseguenze del previsto abbattimento di 10.000 alberi. Una partecipazione straordinaria, che testimonia quanto il destino del parco sia sentito dalla comunità.
La serata è stata caratterizzata da un’atmosfera di silenzio partecipato, interrotto da applausi fragorosi nei momenti più intensi. Tra questi, l’intervento in video di Pierluigi Cervellati, il novantenne architetto che progettò il primo piano del parco. Con parole dure, Cervellati ha chiesto le dimissioni di Bani: “Lorenzo Bani si deve dimettere. Non conosce il suo parco, non ha la coscienza del danno che si infligge abbattendo 10mila alberi”. E ancora: “Cemento cemento cemento, continua, reduce dall’alluvione di Bologna che gli ha lambito la casa, il Parco, dice, è nelle opere dei pittori, nelle foto di Basilico e degli Alinari, risuona nella musica di Puccini! Si vuole aprire la strada alla speculazione?”
Un altro intervento di rilievo è stato quello di Tomaso Montanari, che ha definito il parco “un processo di civiltà” e un luogo di armonia con l’ambiente. Ha criticato duramente i finanziamenti governativi, sottolineando la sproporzione tra le risorse destinate all’istruzione e i 520 milioni stanziati per la megabase.
Numerose le personalità presenti: l’assessora regionale Alessandra Nardini, il presidente della Provincia e sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori, ex sindaci come Paolo Fontanelli e Marco Filippeschi, e rappresentanti del mondo associativo, accademico e politico. Tra gli interventi iniziali, Pierluigi D’Amico e Cristiana Torti, a nome delle 14 associazioni promotrici, hanno ripercorso le tappe della vicenda, iniziata nel 2022.
La serata ha visto anche contributi scientifici di alto livello, con relatori come il botanico Bertacchi, il direttore del Parco delle Foreste Casentinesi Andrea Gennai, e il direttore dell’Orto Botanico Lorenzo Peruzzi. Temi come la sostenibilità, il cambiamento climatico e l’erosione sono stati affrontati con competenza e passione. La prorettrice Elisa Giuliani ha sottolineato il ruolo cruciale della pianificazione sostenibile e della partecipazione attiva dei cittadini, definendo i comitati un esempio di democrazia dal basso.
ieri però anche il “Movimento No Base” è sceso in piazza contro i tagli e contro le spese militari in aumento. “Fra gli interventi di ulteriore militarizzazione del territorio è prevista la realizzazione della nuova base militare nel Parco di San Rossore e a Pontedera per un importo di 520 milioni di euro – diffonde il movimento No Base” -, provenienti da risorse del Ministero delle Infrastrutture, e che ad oggi le risorse stanziate solo per il PFTE del primo lotto all’interno dell’area del Cisam ammontano a 8.2 milioni di euro. C’è solo una soluzione: tagliare le spese militari, cancellare il progetto della nuova base militare e chiedere che quei 520 milioni di euro siano utilizzati per il nostro territorio e per le sue priorità: servizi comunali, scuola, sanità, lavoro, casa, transizione ecologica”.
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