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Legge 162/2024 novità per le start-up e PMI innovative


Legge 162/2024 novità per le start-up e PMI innovative

La Legge 162/2024 un passo avanti per le start-up e le PMI innovative, in vigore dal 22 novembre 2024

La Legge 28 ottobre 2024, n. 162 rappresenta un passo decisivo per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese (PMI) innovative. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 7 novembre 2024, con l’entrata in vigore prevista per il prossimo 22 novembre, la legge introduce una serie di modifiche che mirano a rendere più efficaci e accessibili gli strumenti fiscali e gli incentivi per gli investimenti in queste imprese, essenziali per la competitività e l’innovazione del sistema economico del Paese.

Il nuovo provvedimento si inserisce nel quadro delle riforme a favore dell’innovazione, in linea con gli obiettivi di crescita sostenibile e digitale, e interviene in particolare su tre fronti: le agevolazioni fiscali per gli investimenti in capitale sociale di start-up e PMI innovative, l’esenzione delle plusvalenze derivanti da cessioni di quote di partecipazione in imprese innovative e l’innalzamento dei limiti di accesso ai benefici per le società di investimento semplice (SiS).

Maggiori incentivi per gli investimenti in start-up e PMI innovative

L’articolo 2 della legge apporta una modifica significativa alla detrazione Irpef per gli investimenti effettuati nel capitale sociale di start-up e PMI innovative. Una delle principali novità riguarda la possibilità di fruire della detrazione anche in caso di incapienza fiscale. Se la detrazione dovuta supera l’imposta lorda, l’eccedenza potrà essere riconosciuta come credito d’imposta, utilizzabile in compensazione con altre imposte dovute nei periodi di imposta successivi. Questo rappresenta un importante vantaggio, poiché consente agli investitori di recuperare l’importo anche quando non possono beneficiare dell’intera detrazione nell’anno in corso.

Inoltre, la legge estende le agevolazioni agli investimenti realizzati a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, superando così il limite di detraibilità previsto dalla normativa precedente. In questo modo, il Governo mira a stimolare ulteriormente il flusso di investimenti verso le start-up e PMI innovative, incentivando la partecipazione di capitali privati in settori ad alto potenziale di sviluppo.

Esenzione delle Plusvalenze: Focus su start-up e PMI innovative

Un altro elemento chiave della Legge 162/2024 riguarda l’esenzione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di quote in start-up e PMI innovative. Già prevista dal DL 73/2021, la misura diventa ora effettiva grazie all’intervento della nuova normativa, che definisce meglio i requisiti e le condizioni per la sua applicazione..

Per le start-up innovative, le plusvalenze saranno esentate da imposizione fiscale, purché le partecipazioni siano state detenute per almeno tre anni e l’investimento sia stato effettuato tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025. Tuttavia, la novità importante riguarda l’esclusione da tale esenzione degli investimenti effettuati in regime de minimis, che sono già beneficiari di altre forme di aiuto (ad esempio, la detrazione Irpef del 50%).

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Per le PMI innovative, invece, l’esenzione delle plusvalenze sarà possibile solo se la PMI beneficiaria soddisfa specifici requisiti previsti dal Regolamento UE 651/2014, tra cui: l’assenza di operazioni in mercati consolidati per oltre 10 anni, o l’avere operato in mercati per meno di 7 anni dalla prima vendita commerciale. Inoltre, è previsto che l’investimento iniziale per il finanziamento del rischio superi il 50% del fatturato medio degli ultimi cinque anni. Questi vincoli sono pensati per garantire che le agevolazioni vengano indirizzate verso le imprese che si trovano nelle fasi più dinamiche di sviluppo e che necessitano di capitale per crescere e innovare.

Riforma della Società di Investimento Semplice (SiS)

Una delle modifiche rilevanti introdotte dalla Legge 162/2024 riguarda l’innalzamento del limite del patrimonio netto delle società di investimento semplice (SiS), che passa da 25 a 50 milioni di euro. Questa modifica ha l’obiettivo di ampliare la base di risorse disponibili per gli investimenti in start-up e PMI innovative, rendendo le SiS uno strumento ancora più potente per attrarre capitali privati.

Le società di investimento semplice, che sono entità dedicate all’investimento in start-up e PMI innovative, dovranno quindi rispettare questi nuovi limiti patrimoniali per poter continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa.

Esenzione sui Proventi da OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio)

L’esenzione fiscale per le plusvalenze si estende anche agli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), che investono prevalentemente in start-up e PMI innovative. In questo caso, le quote o azioni di tali fondi devono essere acquistate entro il 31 dicembre 2025 e detenute per almeno tre anni per poter godere dell’esenzione fiscale sui proventi derivanti dagli investimenti. Questo provvedimento amplia la portata degli incentivi, coinvolgendo anche gli investitori istituzionali e collettivi, che possono così diversificare i propri portafogli includendo start-up e PMI innovative.

L’esenzione sui proventi è applicata per gli investimenti effettuati a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, e riguarda sia i fondi comuni di investimento sia le società di investimento a capitale fisso (Sicaf) o a capitale variabile (Sicav). Tuttavia, per evitare fenomeni di abuso, la legge stabilisce che le partecipazioni oggetto di cessione devono essere già detenute dall’investitore al 26 maggio 2021, data di entrata in vigore del Decreto-legge n. 73/2021.

Opportunità e sfide

La Legge 162/2024 rappresenta un provvedimento significativo per il rafforzamento del settore delle start-up e delle PMI innovative, confermando l’impegno del Governo a promuovere l’innovazione e a sostenere il capitale di rischio. Le agevolazioni fiscali e gli incentivi offerti dalla nuova legge sono, senza dubbio, una spinta positiva per l’ecosistema imprenditoriale italiano.

Tuttavia, alcuni aspetti potrebbero rappresentare delle sfide per gli investitori e le imprese stesse, come la limitazione delle agevolazioni agli investimenti fuori dal regime de minimis e l’innalzamento dei requisiti per l’esenzione delle plusvalenze, che potrebbero ridurre il numero di imprese ammissibili. Inoltre, il termine del 31 dicembre 2025 per l’acquisto e la detenzione delle partecipazioni potrebbe essere troppo ravvicinato per una programmazione efficace degli investimenti.

In generale, le modifiche introdotte dalla legge sono destinate a stimolare l’innovazione, ma la loro effettiva applicazione dipenderà dalla capacità delle start-up e delle PMI di sfruttare al meglio queste opportunità, anche in un contesto caratterizzato da tempi relativamente stretti e requisiti selettivi.

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