RIPORTIAMO L’INTERVENTO DEL DR. DI SARCINA (presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Sicilia Orientale) AL CONVEGNO DEL 11 NOVEMBRE su “Lo stato della crocieristica nella sicilia orientale”
Oggi gettiamo le basi dei ragionamenti precisi e strutturali che ci devono guidare nel nostro operare per seguire percorsi logici frutto di analisi rigorose. E questi studi li abbiamo voluti affidare appunto a Risposta Turismo che organizza ormai da parecchio tempo l’Italia Cruise Day. Ogni due anni, in un giorno, tutti coloro che hanno qualcosa di serio da dire a vario titolo sulle crociere in Italia e in Europa si riuniscono in una città di mare per confrontarsi.
Bene, siamo riusciti a catturare la data del 2025 per organizzare l’evento nella Sicilia orientale, Siracusa e Pozzallo non erano ancora nel sistema portuale e si è scelta Catania. Abbiamo poi pensato a questo evento intermedio proprio per poter aprirci anche agli altri cittadini e posso assicurare che l’intenzione auspicata dal sindaco di Pozzallo di coinvolgere tutti i territori è assolutamente nel nostro DNA perché entrare nella logica di un sistema portuale, uscendo da logiche precedenti, è un percorso che non si consuma in una giornata, richiede del tempo, è un percorso complesso.
Oggi sono particolarmente soddisfatto perché ho sentito, nelle parole di coloro che mi hanno preceduto, alcuni elementi chiave che vorrei velocemente riproporre. Il primo è la sinergia. Non usciamo dalle nostre sabbie mobili se ci muoviamo in ordine sparso facendo tanti campanili che si contrappongono l’uno all’altro.
Dobbiamo muoverci in una logica, direi globale, sì perché purtroppo o per fortuna è così, in una logica ampia di turismo che non si può concentrare in un singolo sito ma che riguarda delle aree vaste, e non possiamo non farci trovare pronti a questa logica di sistema. È il momento, se non l’aveste ancora capito, di lasciarsi alle spalle campanilismi o contrapposizioni tra le città o ‘l’altro’. Dobbiamo fare squadra. Mi auguro che gli operatori vengano nella Sicilia orientale, non a Siracusa, Catania, Pozzallo perché la Sicilia orientale è sostanzialmente terra inespressa da questo punto di vista, i numeri del crocierismo sono molto bassi rispetto ad altre parti della Sicilia e in generale dell’Italia probabilmente proprio perché non si è mai fatto un ragionamento di sistema strutturato e scientifico. Ora è il momento di voltare pagina perché in questo territorio c’è un patrimonio storico, artistico e culturale unico; bellezze naturali, che il buon Dio ci ha dato, che non sono in nessun’altra parte o comunque in pochissime parti.
È quindi evidente che i numeri che abbiamo oggi non corrispondono alle nostre potenzialità, e allora dobbiamo lavorare seriamente, partendo anche dalla critica verso noi stessi, ciò che abbiamo fatto per cercare soluzioni che ci consentano di andare avanti e raggiungere i traguardi che auspichiamo.
Sicuramente dovremo fare sì che una nave, quando deciderà di portare i passeggeri nella Sicilia orientale, lo farà non certo per quanto è bella la banchina del porto bensì per quanto offre il territorio, per quanto può riscuotere successo lo stesso territorio dai clienti delle navi; le compagnie crocieristiche lo faranno pensando alle proprie esigenze e sapendo che in ogni porto ci saranno stessi servizi in banchina, stesse tariffe.
Lo sforzo che farà l’Autorità di sistema sarà proprio quello di creare delle regole uniche e poi parleremo con tutti gli operatori, forti anche dell’ottimo dialogo che abbiamo con tutti i sindaci.
A breve ci occuperemo concretamente degli interventi infrastrutturali oltre che organizzativi che inizieremo a valle delle consegne che l’Università Siciliana si accinge a farci e che ci permetterà di essere poi veramente operativi sul territorio con le risorse di cui disponiamo.
Oggi abbiamo voluto ‘battezzare’ questo momento particolare, che per noi è evocativo e simbolico oltre che concreto, pensando sia arrivato il momento di creare un marchio del territorio, qualcosa che ci identifichi e che ci porti nelle fiere di settore, che ci faccia conoscere. Abbiamo già un logo istituzionale che il Ministero delle infrastrutture ci chiede di utilizzare per tutti i porti italiani e che usiamo nelle comunicazioni ufficiali come negli atti amministrativi, ma accanto a questo abbiamo pensato di lavorare a un logo destinato al marketing, ora che siamo un sistema portuale della Sicilia orientale completo e che non ci manca nulla, da utilizzare nei porti. Ne abbiamo affidato la realizzazione ad alcuni nostri collaboratori senza pensare a un eventuale costoso incarico esterno.
Siamo i porti della Sicilia orientale e ogni porto avrà un colore che lo contraddistinguerà nella sua identità.
Vogliamo far vedere ai nostri interlocutori in giro per il mondo che siamo una squadra forte e coesa al di là del nuovo numero da rappresentare e speriamo che questo possa dare un piccolo contributo, sebbene certo ciò sarebbe nulla se non accompagnato da operazioni molto più significative e importanti su cui ci impegneremo per farci valere nel territorio nazionale e internazionale.
Non ci manca nulla se non il tempo necessario ad attuare ogni cosa. Lo faremo con grande forza. A me piace procedere con concretezza e passare dalla parola ai fatti richiede un gran lavoro complicato. Poco fa il rappresentante della Soprintendenza diceva che alcuni siti sono chiusi per mancanza di personale. Lavoriamo per trovare il personale! Non è pensabile che si possa arrivare a Siracusa e trovare una porta chiusa perché non c’è chi apra quella porta.
Le cose da fare per mettere in piedi un sistema logistico, com’è successo ad agosto, sono interminabili. È una filiera di cose complicate, alcune neanche immaginabili. Ci sono mille intoppi, mille difficoltà e quindi da quando si pensa a qualcosa, a quando finalmente si riesce a realizzare, passa tantissimo tempo e si devono fare tantissime fatiche.
Tutti insieme le faremo per il bene di questo territorio.
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