Mimmo Contu (63 anni) è il nuovo segretario generale di pensionati della Cisl sarda. E’ stato eletto questa mattina dai 60 componenti del Consiglio generale – riunito sotto la presidenza del segretario nazionale Emilio Didonè e del segretario generale Cisl Sardegna, Pier Luigi Piredda – in sostituzione di Alberto Farina che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti d’età. Con Contu faranno parte della segreteria Vannalisa Manca (Sassari) e Giuseppe Lai (Ogliastra)
Mimmo Contu ha militato a lungo nel sindacato dei chimici (Flerica- Femca), prima di entrare a far parte della segreteria territoriale della Cisl di Cagliari, di cui è stato segretario generale dal 2013 al 31 ottobre 2024.
Le carenze della sanità penalizzano gravemente gli anziani a un bivio: curarsi o mangiare
«Sono passato in soli 15 giorni – dice Contu – da un incarico locale a un impegno regionale, particolarmente importante, ma delicato, in una categoria, quella dei pensionati, al momento la più esposta alle carenze di un sistema sanitario e socio-assistenziale sardo che fa acqua da molte parti. La Sardegna con il 12,3 per cento è la regione con la più alta percentuale di rinunce alle prestazioni sanitarie a causa della povertà economica. L’importo medio mensile di una pensione INPS in Sardegna è 840 euro contro 1.007,64 percepiti nel resto d’Italia. Gli importi medi per categoria nella nostra isola sono i seguenti: 1.225 euro per l’assegno di vecchiaia, 719 euro per quello di invalidità, 670 euro per i superstiti. L’importo medio delle pensioni assistenziali (assegni sociali e invalidità civile) è di 485 euro. Praticamente la maggior parte dei pensionati in Sardegna si trova sotto la soglia di povertà assoluta che in Sardegna nel 2023 era pari a 1475€ per una famiglia di tre persone. I poveri sono a un bivio curarsi o mangiare».
La Giunta non ha ancora tenuto fede alle promesse fatte in campagna elettorale
« La Presidente Todde promise – aggiunge Contu – che la sanità sarebbe stata una delle priorità del suo governo. La Giunta è in carica da 8 mesi e la situazione se non è peggiorata, certamente non è migliorata. L’esecutivo regionale si è perso dietro ipotesi di riforme, ma non è cambiato il funzionamento della medicina territoriale, organizzativamente ai minimi termini, per il cittadino sempre più incerto e precario. La protesta dei pensionati Cisl, come annunciato nei giorni scorsi, è pronta a partire».
Povertà
«Tra le 118.000 famiglie povere rilevate dall’Istat in Sardegna, la quota dei pensionati è molto alta, considerato il basso importo delle pensioni distribuite in Sardegna. L’indagine Caritas ha rilevato – conclude Contu – che su poco più di 10.000 persone che nel 2023 hanno chiesto aiuto, il 12% (1200) è formata da pensionati, che non riescono a far fronte alle normali esigenze della vita quotidiana. Vorrei ricordare alla Giunta che l’Osservatorio regionale sulle povertà, istituito con legge del 2005, fino a oggi ha funzionato a singhiozzo. L’ultima volta si è riunito il 16 febbraio 2023».
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Alberto Farina : 51 anni nella prima linea sindacale in Gallura e in Sardegna.
Dopo 51 anni, Alberto Farina, il sindacalista delle vertenze turistiche nella Costa Smeralda, oggi è andato in pensione. Ha passato il testimone della segreteria regionale della FNP a Mimmo Contu, ex segretario generale Cisl Cagliari. La storia sindacale di Farina è iniziata nel 1973 nella zona industriale di Portotorres, delegato Fim (federazione metalmeccanici) e proseguita (46 anni) nella Fisascat ( lavoratori del commercio, servizi e turismo) in Gallura.
«Nel 1978 il nord Sardegna – ricorda Farina – ricadeva nella sfera di competenza dell’Unione sindacale di Sassari, che, davanti all’eccezionale sviluppo del settore turistico raggiunto intorno a Olbia e alla Costa Smeralda, decide di creare una struttura specifica nel territorio per la tutela dei lavoratori impegnati nell’alberghiero e nella ristorazione». Una scelta decisa da Pasquino Porcu (segretario generale), pienamente condivisa dai segretari Antonio Arca, Simplicio Sotgiu, Mario Medda e Salvatore Zappadu, che intuirono il valore strategico del turismo per l’intera isola. «Il 6 giugno 1978, mi accolse a Olbia Salvatore Fadda, responsabile degli edili galluresi. C’era molto da lavorare nell’ambito alberghiero e commerciale – aggiunge Farina nato a Bulzi 74 anni fa – perché nella zona aveva già messo piede la grande distribuzione».
Nell’alberghiero, per gli “stagionali” alcune condizioni lavorative erano gravi: addetti sottopagati, qualifiche non riconosciute, orari interminabili. A volte anche drammatiche. «Con i responsabili di Cgil e Uil una giorno scoprimmo vicino a un albergo lavoratori alloggiati in ruolotte con temperature di 40 gradi all’ombra. Denunciammo il fatto – ricorda Alberto Farina – all’Ispettorato del lavoro e alla USL (Unità sanitaria Locale). Si cominciò a tutelare i lavoratori caso per caso, in ogni singolo posto di lavoro. Stipulammo anche accordi che diedero risultati significativi».
Il segretario generale emerito della FNP considera un fiore all’occhiello della sua storia sindacale nel turismo la conquista del “diritto di precedenza”. «I lavoratori ogni anno partivano da zero. L’albergatore nella nuova stagione poteva chiamare chi voleva. Con le sigle sindacali confederali della Gallura riuscimmo a firmare un accordo, il primo in Italia, secondo cui il datore di lavoro, se non c’erano importanti motivi ostativi, doveva dare la precedenza ai lavoratori occupati l’anno precedente. Una conquista poi traslata nel contratto nazionale e successivamente diventata legge dello Stato».
Le uniche tutele , riconosce Farina, si trovavano negli hotel che facevano capo all’Aga Khan: solo in quegli alberghi si seguivano le regole contrattuali. Tutto il resto – Baia Sardinia, Cannigione, Santa Teresa, Porto Rotondo – era precariato, incertezza. I contratti stipulatiti nella catena dell’Aga Khan, nelle strutture del Club Mediterranee o della Valtour facevano da traino per le aziende minori.
Turismo, ma anche commercio ( grande distribuzione) e – su delega del segretario generale – anche industria alimentare e aeroporto. Molto lavoro esterno, ma anche impegno interno. «Con Mario Medda ( Tempio), Salvatore Fadda (Olbia) Giannetto Satta (Nuoro) nel 1981 fummo tra i fondatori – dice Farina – della Cisl gallurese. Pionieri: non avevamo risorse neppure per arredare la sede sindacale, una sola scrivania dove ci sedevamo a turno, compreso il primo “generale”, Mario Medda. Settemila gli iscritti iniziali. Nel volgere di pochi anni, nell’alternarsi normale dei segretari generali, Salvatore Fadda, il secondo della serie, quindi Salvo Manca, Massino Tedde e Mirko Idili, la UST Olbia è diventata, dopo Sassari e Cagliari, la terza struttura in Sardegna per numero di iscritti».
Nel 2018 Gigi Bonfanti( leader nazionale dei pensionati Cisl), Ignazio Ganga (segretario confederale) e gli organismi sindacali regionali chiedono ad Alberto di guidare i pensionati sardi. « Ho lavorato sei anni, insieme con le altre sigle sindacali, per far sì che la voce dei pensionati fosse riconosciuta e ascoltata. Spero di esserci riuscito».
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