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Babbi candidato: il turismo al centro delle politiche regionali


Andrea Babbi, uomo del mondo del turismo, negli anni ai vertici a livello nazionale e regionale come dirigente della Apt Emilia Romagna e di Enit, oggi albergatore e agente di viaggi a Bologna, si candida alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna in una lista civica portando il tema del turismo al centro del dibattito e del programma per la futura regione.

I temi al centro del programma

Trasporti, promozione, infrastrutture, sostegno alle imprese, lotta all’abusivismo, valorizzazione dell’associazionismo e sussidiarietà applicata alcuni dei temi al centro del suo programma, frutto di quarant’anni di lavoro tra “imprese, associazioni all’interno di Confcommercio, tra promozione nazionale e regionale, con gli alberghi, con le agenzie, dentro la filiera, ma anche ciò che la muove e quindi i trasporti, le infrastrutture, tutto concorre al bene del turismo”, afferma a Guida Viaggi.

A suo dire “la sintesi del piano strategico del turismo del governo Monti del 2012 è stato il primo piano strategico dell’Italia, da lì anche la politica si è accorta di ciò che vale il turismo. Con la pandemia c’è stata una spinta ulteriore in termini di coscienza collettiva. Il fatto che Michele De Pascale (candidato del Centro Sinistra e Civici a presidente della Regione Emilia-Romagna, sindaco di Ravenna, ndr) mi abbia chiesto di candidarmi nella lista civica – spiega Babbi -, quindi dentro la società e il mondo delle imprese, è indice di una necessità che ha la politica”.

Le priorità per la regione

“Il turismo regionale è fatto di imprese, territorio, urbanistica, trasporti, tra le priorità per l’Emilia Romagna c’è anche la necessità di una riqualificazione dell’offerta turistica anche immobiliare, il recupero di quel patrimonio abbandonato, fatiscente, per fare in modo che ci possa essere un adeguamento”. Il tema della rottamazione alberghiera, così come era stata definita nel piano del 2012 a cui Babbi ha accennato, “è ancora attuale – afferma -. Riqualificazione, sostenibilità, miglioramento della qualità dell’offerta aiutano all’innalzamento della qualità turistica che i mercati mondiali chiedono, oltre alle esperienze e alla qualità dell’infrastruttura turistica immobiliare”.

Tra i suoi punti c’è “l’urgenza di cambiare le cose, che sono già buone – afferma -, ma possono essere migliorate. Le politiche per le imprese e per i clienti nuovi non devono mai fermarsi, questo è tipico delle aziende – osserva -, ma deve diventarlo anche delle politiche e delle istituzioni in ogni campo. E’ necessaria una spinta al cambiamento da parte di una regione che eccelle in tutti i campi”.

I punti di debolezza

Alla domanda su quali siano i punti di debolezza su cui è necessario un intervento, visto anche il recente Manifesto sul turismo fatto da Fiavet Emilia Romagna in cui l’associazione di categoria ha raccolto le istanze che intende portare all’attenzione del nuovo presidente di regione, Babbi ribadisce la necessità di una riqualificazione immobiliare, “ci sono molti alberghi improduttivi non solo in Riviera, ma anche nell’entroterra. Si deve governare il consumo e l’eccesso di territorio da parte dell‘overtourism, che non disdegno – dice -, ma va gestito. Preferisco gestire l’overtourism rispetto allo zero tourism, perchè non vorrei che si sfociasse in un anti-turismo di decrescita”.

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Bisogna gestirlo, ma come? A suo dire le soluzioni sono: “Alimentare la qualità, la selezione del turista, fare in modo che il cittadino e il turista possano convivere”. A questo aspetto è legato il tema degli affitti brevi, che anche in questo caso va gestito. C’è la necessità “di un coordinamento tra regioni e governo”.

Trovare il punto di dialogo

Non ultimo il tema delle infrastrutture. Sul fronte aeroporti, in regione ce ne sono quattro, è stata chiesta una “disponibilità maggiore di coordinamento e una maggiore integrazione tra le loro differenze. I numeri parlano da soli – osserva Babbi -, si deve trovare un punto di dialogo“.

A tal proposito riporta alla memoria un tentativo che il settore aveva fatto con un manifesto trasversale alle categorie e alle associazioni, che a suo dire “andava maggiormente valorizzato, invece è stato dimenticato troppo in fretta”.

Infine, pensa sia importante portare avanti l’innovazione anche nell’ambito delle politiche regionali, c’è una buona eredità di eventi che sono stati organizzati negli anni addietro, alla cui genesi in alcuni casi ha partecipato, ma è necessario anche in questo caso non fermarsi e innovare sempre. L’innovazione va perseguita anche nel “rapporto tra pubblico e privato che va riscoperto in termini di sussidiarità applicata. Dobbiamo riprendere il dialogo positivo tra associazioni e regione per innovare e riqualificare la nostra offerta turistica con idee e risorse nuove”, afferma.

Stefania Vicini

Tags: Regione Emilia Romagna



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